venerdì 25 aprile 2008

MISSION ETERNITY SARCOPHAGUS

oltre a: Mission Eternity, vi consiglio di dare un'occhiata a tutto www.etoy.com, e soprattutto alla sua storia, comprese le battaglie legali con eToys :)

lunedì 21 aprile 2008

Gioco: boomshine

dal livello 12 diventa interessante..
un consiglio, prima di fare play togliete la musichetta.

mercoledì 16 aprile 2008

Rapporti uomo-donna

Capirsi al volo

Giovanni si sente attratto da Teresa. Le propone di andare al cinema, lei accetta. Si divertono. Sere dopo lui la invita a cena e di nuovo stanno bene. Nel giro di poco tempo nessuno dei due vede più gli altri.

Una sera, in auto, rincasando...
Teresa senza pensarci dice: "Hai pensato che oggi sono sei mesi che ci vediamo?". Si fa silenzio in auto. A Teresa quel silenzio sembra pieno di significati. Pensa: "Forse gli avrò dato fastidio che abbia detto questo, forse crede che io voglia forzarlo a prendersi un impegno che lui non desidera o del quale non è sicuro...".
Giovanni pensa: "Ma guarda, sei mesi...".
Teresa pensa: "Ma neanche io sono sicura di volere questo tipo di rapporto. A volte mi piacerebbe avere un po' di libertà, per avere tempo di pensare a ciò che voglio veramente... Continueremo a vederci a questo livello di intimità? Sono pronta a questo impegno? Conosco davvero quest'uomo?".
Giovanni pensa: "Quindi questo significa che era... vediamo... febbraio quando iniziammo, giusto dopo aver lasciato il meccanico, cioè... vediamo il contachilometri... merda, devo cambiare di nuovo l'olio!".
Teresa pensa: "È sconvolto. Glielo leggo in faccia. O forse sto interpretando male. Forse vorrebbe di più dal nostro rapporto, più intimità; forse ha sentito prima di me che ha delle riserve. Sì, è questo. Ha paura di sentirsi rifiutato".
Giovanni pensa: "Devo dirgli di guardarmi di nuovo il carburatore. Questa cosa cammina come un camion dell'immondizia".
Teresa pensa: "È arrabbiato. Anch'io lo sarei. Dio, mi sento così colpevole, facendogli passare questo, ma non posso evitare di sentire come mi sento. E non mi sento sicura".
Giovanni pensa: "Mi diranno che ha solo tre mesi di garanzia!".
Teresa pensa: "Forse sono troppo idealista, aspetto che arrivi il principe azzurro sul suo cavallo bianco quando ho al mio fianco una persona comune, buona, con la quale mi piace stare, che è importante per me e alla quale io importo. Una persona che soffre per le mie egocentriche fantasie da adolescente romantica...".
Giovanni pensa: "Vogliono una garanzia? Gliela do io la garanzia!".
Teresa dice a voce alta: "Giovanni!".
Giovanni, sorpreso: "Cosa?".
Teresa: "Per favore, non ti torturare così!", dice, con gli occhi velati di lacrime: "Forse non avrei dovuto dirti... Dio, mi sento così..." e si interrompe singhiozzando.
Giovanni: "Cosa c'è?".
Teresa: "Sono così stupida!", singhiozza, "Voglio dire, lo so che non esiste quel principe; non esiste né cavaliere né cavallo...".
Giovanni: "Non c'è cavallo?", dice stupito.
Teresa: "Pensi che sono stupida, vero?".
Giovanni: "Ma no!", risponde contento finalmente di avere una risposta facile.
Teresa: "È solo che... ho bisogno di un po' di tempo, mi capisci...".
Segue una pausa di dieci secondi durante la quale Giovanni, pensando il più velocemente possibile, cerca una risposta.
Giovanni: "Certo che ti capisco".
Teresa, emozionata, prende la sua mano: "Oh, Giovanni davvero lo pensi?".
Giovanni: "Ah... sì, sicuramente...".
Teresa si volta per guardarlo, e fissa i suoi occhi, rendendolo alquanto nervoso per quello che lei gli potrà dire, soprattutto se ha a che vedere con un cavallo. Alla fine lei dice: "Grazie Giovanni".

Lui l'accompagna a casa e lei va a letto. Come un'anima che si tortura, piange fino all'alba. Intanto Giovanni torna a casa, apre un sacchetto di patatine, accende la TV e si immerge nella replica di una partita di tennis tra due giocatori sconosciuti. Una debole voce in un angolo recondito della sua mente gli dice che qualcosa di importante è successo, nell'auto, ma è sicuro che non c'è modo di capirlo: meglio non pensarci.

Il giorno dopo Teresa chiamerà una delle sue amiche e parleranno della cosa per sei ore di seguito. In forma dolorosamente dettagliata analizzeranno tutto quello che lei ha detto e tutto quello che lui ha detto, ritornando su ogni punto una e più volte, esaminando ogni parola, considerando ogni possibile ramificazione. Continueranno a discutere per settimane, senza arrivare a nessuna conclusione ma senza mai annoiarsi.

Intanto Giovanni un giorno, guardando una partita di calcio con un amico, distrattamente chiederà: "Luca, sai per caso se Teresa ha un cavallo?".

sabato 12 aprile 2008

Dalla prima lettera di Maledetta XVIma alle pecorelle smarrite

Sorelle,
è con somma gioia che mi pregio di annunziare gaudium magnum per questa doverosa e quanto mai necessaria rubrica femminista.

Finalmente, dopo anni di silenzio e ignominia, anche noi avremo un angolo di meritata pace e armonia spirituale, ovvero il conforto scritto del Vostro Umile pastore.

Ebbene sì ….. mai, e dico mai, avrei potuto immaginare di dovermi occupare, nella stesura di questo numero 0, di una problematica di siffatta aberrante portata, e per di più in piena chiusura di campagna elettorale!!!!!
Ma tant’è…..lo dirò senza tanti giri di parole: Il Palazzo rema contro di voi, sorelle! C’è una congiura in atto, mie amatissime!

Parlo di un ambiguo personaggio, falso profeta parabolaro, quasi certamente al soldo di loschi lobbisti massoni marocchini affiliati al sordido Asse maschilista, e questo nome lo conosciamo bene tutti... il profeta Khamattzus, fautore di illazioni scellerate contro la nostra personalità gioiosa, sempre viva e trasparente!

Durante le passeggiate tra umili vigne e piante di tabacco, i miei esercizi di contemplazione si sono rivelati utili al fine di poter rendere una nuova stesura delle prime parabole, quantomai false e tendenziose, emesse dal poeta infedele Khamattzus, e che riporterò nelle prossime epistole a venire.

Non temete, mie pecorelline smarrite, ecco che da oggi una nuova novella si profilerà in questo spazio tutto nostro, e che finalmente riconquisteremo con dignità e onore.

Pregherò nelle mie notti più tentatrici, affinchè il profeta Kamattzus si converta al credo femminsita, e, nell'attesa della sua conversione cardinalesca, cui già peraltro partecipa l'umile bestemmiatore, mia spalla destra e prode bevitore di sanbuche, il mio piccolo chierichetto nero Maximiliano Guidobaldo Maria Riccardelli, affronterò il rito con la dovuta serietà cardinalizia.

Così e scritto, mie docili smarrite pecorelline.

Vostra,
M. XVI

martedì 8 aprile 2008

QUIZ:

nessun aiuto. chi sa, dica.

lunedì 7 aprile 2008

venerdì 4 aprile 2008

mercoledì 2 aprile 2008